Su di uno sperone dei monti Ausoni, in bella posizione dominante la Valle del Sacco, si incontra questo centro, la cui origine risale al periodo delle invasioni longobarde nella Valle del Liri. Infatti, nel VI secolo, gli abitanti della città romana di Fabrateria Nova, situata a valle presso il lago di Isoletta d'Arce e San Giovanni Incarico furono costretti a rifugiarsi sul colle dove oggi sorge Falvaterra, conservando il nome, anche se corrotto, della città originaria. Il nome Falvaterra deriva infatti da "Fabra" (terra di fabbri) e "Trerus" (antico nome del Sacco). Non a caso sullo stemma civico sono rappresentati un incudine e due martelli. Tra i monumenti della città spiccano il castello (sec. XIII), in buono stato di conservazione, il parco della chiesa, la silenziosa piazzetta medioevale da cui si diparte un bel vicolo adorno di archi e logge. La stupenda posizione naturale di Falvaterra è già stata celebrata nell'antichità dal poeta latino Giovenale che parla di "Fabrateria" come luogo di ameno riposo. Ma oltre a rasserenare lo spirito, la nostra cittadina offre al turista i buoni prodotti della sua terra (olio, vino) e le diverse qualità degli ottimi latticini (ricotte, caciotte, marzoline).
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FOTO |
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GASTRONOMIA |
Cucina tipica ciociara, gnocchi, "nnoglie"
(cotechini), insaccati di carni di maiale lavorati direttamente
dai privati, pecora, agnello, fettuccine, marzoline
(formaggio di pecora). |
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